L’effetto degli incentivi in giugno si è sentito. Le immatricolazioni sono nettamente aumentate rispetto allo stesso mese del 2023. L’aumento è stato del 14,89% con una esplosione dell’elettrico raddoppiato rispetto allo scorso anno. Sono aumentate anche le vetture ibride, le GPL e la benzina. Il diesel, il metano e le ibride con la spina sono rimaste al palo. Dato importante, se anche in presenza di incentivi queste motorizzazioni non ne hanno beneficiato. È un messaggio forte in negativo di cui va tenuto conto. Il consumatore italiano preferisce le vetture a benzina e a gas perché meno caro, e poi è pronto a comperare più elettrico se reso accessibile per il prezzo. Un mercato per l’elettrico c’è, certamente no al 100%, ma una parte limitata di consumatori lo considera pur con le incertezze e le problematiche non risolte. Le immatricolazioni sono aumentate anche per effetto di contratti in attesa degli incentivi per essere registrati. I nuovi ordini di vetture stentano a crescere e in questa prima metà di luglio non si è notato un aumento di traffico nei saloni. In sostanza gli incentivi, peraltro limitati nell’entità, non riescono a stimolare in modo chiaro e permanente il consumatore all’acquisto di una nuova auto. Siamo ancora nettamente sotto il 2019, ultimo anno prima della contrazione economica globale provocata dal Covid.
Per riprendere l’affinità con il consumatore ci vuole molto di più. Le automobili oggi sono molto care e sembrano, con qualche illuminante eccezione, concepite e costruite dagli ingegneri per gli ingegneri. Mancano di facile comprensione di tutti gli apparati e accessori messi a disposizione. Alla consegna di una nuova auto i venditori dedicano molto tempo alla spiegazione degli accessori ma i clienti non riescono a utilizzare tutti i dispositivi. Allora si organizzano a un mese dalla consegna per un secondo giro di istruzione per aumentare la capacità di utilizzo quotidiano da parte del consumatore. Il concetto sano e condivisibile che la semplicità è meglio della complessità per il consumatore medio, sembra avere perso valore tra le case automobilistiche, fortunatamente non tutte, per il momento. Il consumatore di contro, vuole prezzi accessibili, certezze e semplicità di utilizzo.
Massimo Ghenzer