Il mercato dell’auto in Europa inizia male il 2025. In gennaio si è venduto meno dello scorso anno e molto meno, il 20% circa, del 2019, anno di riferimento prima della crisi Covid. L’elettrico che lo scorso anno era calato, è tornato ai livelli del 2023, intorno al 16%. Questo conferma che il consumatore se non costretto da temerarie iniziative legislative, acquista ancora vetture spinte da motori tradizionali a combustione interna. Come sappiamo l’ibrido, sia quello con la spina che il classico, è equipaggiato con motori endotermici. In Europa in questi anni il quadro che emerge è molto chiaro. Le automobili ibride sono le più vendute e in continua crescita. L’elettrico si vende un po’ di più quando è supportato da consistenti incentivi all’acquisto. Restiamo in attesa di vetture elettriche piccole a prezzi ragionevoli per vedere se il mercato le acquisterà in quantità. Per il momento non è ancora chiara l’autonomia e se oltre all’uso cittadino, la carica di energia consenta al cliente medio anche di andarci in vacanza senza avere grossi problemi di ricarica. Pensare che dal 16% si arrivi al 100% di acquisto dell’elettrico tra dieci anni non è ipotizzabile a meno che si pensi di imporre un futuro dove la libertà di mobilità privata sia regolamentata ad hoc.
Sicuro che in Europa c’è chi pensa di imporre per legge il modello di mobilità privata. La lobby ambientalista T&E (Transport&Environment), una ONG fondata nel 1990 a Bruxelles, promuove la lotta alle emissioni e produce dati e analisi per realizzare l’obiettivo di eliminare i motori endotermici. Sappiamo bene che le analisi teoriche senza riscontri di fattibilità economica possono prendere direzioni di molto errate e indirizzare il decisore politico verso confini pericolosi. Proporre percorsi di riforma senza fare i conti con il consumatore e le sue disponibilità economiche crea disastri economici e sociali difficili da riparare. I politici di Bruxelles l’hanno combinata davvero grossa con l’imposizione del 2035 tutto elettrico. Il percorso da fare è diverso, senza deflettere dall’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2. Bisogna progettare batterie più leggere ed efficienti e vendere vetture: ibride, ibride con la spina, elettriche, elettriche a idrogeno ed endotermiche con carburanti sintetici.
Massimo Ghenzer