I primi dieci mesi di vendita automobili dell’anno è alle spalle e continua il trend negativo. Ottobre di quest’anno è leggermente al di sotto dello scorso anno e le previsioni di chiusura di fine anno sono negative rispetto al 2024. I motori endotermici, per chiarezza quelli tradizionali, equipaggiano il 95% delle automobili vendute. Come nei mesi passati le vetture ibride sono in aumento e si avvicinano rapidamente a rappresentare la metà del mercato. Come sappiamo le vetture ibride sono equipaggiate da un motore tradizionale, benzina o diesel, e da un motore elettrico. Le vetture a benzina e diesel sono in diminuzione, perché i clienti preferiscono le ibride, anche se ancora rappresentano un po’ meno di un terzo del mercato. Le ibride con la spina, come era prevedibile, sono in aumento, sostanzialmente il doppio rispetto allo scorso anno. Le elettriche non emergono, anche se gli incentivi nelle prossime settimane, provocheranno una crescita delle immatricolazioni. Ma sarà un fuoco di paglia. Esauriti gli incentivi si tornerà ai volumi scarsi abituali.
Le vendite ai privati continuano ad essere in diminuzione, mentre il noleggio continua a crescere. Il discorso per il noleggio è delicato. Le società ma anche i privati singoli cittadini hanno scoperto il noleggio che tuttavia non rende un servizio svelto ed efficiente si consumatori. Le aziende di noleggio hanno messo in piedi uno schermo burocratico micidiale che rende ogni tipo di servizio reso, molto complicato da utilizzare da parte del cliente. I noleggiatori, tutti, non sono ancora entrati nel concetto di servizio da rendere ed attuano una strategia difensiva di contenimento. In questo modo si rischia che i privati che hanno scelto il contratto di noleggio, delusi, potrebbero tornare al tradizionale finanziamento. Per fare i volumi mensili i costruttori hanno fatto grande ricorso alle immatricolazioni a chilometri zero da parte dei concessionari. Pratica questa, diffusa in tutta Europa e rappresenta una flessibilità che viene utilizzata appieno, per non lasciare le fabbriche all’asciutto di ordini di produzione. In conclusione, produttori e concessionari, in prima linea, si adoperano per tenere in qualche modo in piedi il rapporto con il cliente finale, ma non è uno scenario che può essere operato a lungo
Massimo Ghenzer



