Le ricerche che si conducono sul comportamento dei consumatori nel processo di acquisto di un’automobile confermano che il fattore principale è il rapporto qualità/prezzo. Poi quando si chiede quanto intendono spendere nell’acquisto di un’auto, la risposta è meno di 20.000 euro. Questo dato, da qualche tempo, è stato ignorato dai Costruttori, che in molti casi hanno smesso di produrre vetture piccole ed economiche perché poco profittevoli. Il risultato netto è la crisi del mercato. In Europa tre milioni di vetture in meno vendute in un anno, in Italia mezzo milione in meno. Ma la causa di decisioni così drastiche da parte dei Costruttori sarebbe il livello elevato di investimenti richiesti per passare dalle vetture endotermiche alle vetture elettriche. Il tutto aggravato dai tempi ristretti per effettuare il totale cambiamento di rotta causato dalla decisione della UE di bandire la vendita di vetture tradizionali dal 2035. Torniamo sempre allo stesso punto, la decisione ideologica della UE è l’origine dei molti mali dell’industria automobilistica in Europa. Ora i Costruttori ci stanno ripensando e progettano vetture piccole elettriche da utilizzo cittadino.

Vedremo se il livello della tecnologia sarà in grado di realizzare questo tipo di vetture e fare margini. Per il momento c’è una distinzione, per quanto riguarda la produzione europea, tra vetture alimentate a corrente alternata e quelle a corrente continua. Le prime si ricaricano dalla wall box installata nel garage di casa, a prezzi accettabili, ma con tempi lunghissimi. Le seconde hanno motori più potenti e prestazioni migliori e si possono ricaricare in circa mezz’ora con corrente continua che è molto più cara. I cinesi sono partiti molto prima, hanno investito cifre stratosferiche, con l’aiuto del Governo, nella progettazione dell’elettrico e hanno un chiaro vantaggio tecnologico anche per le vetture elettriche piccole. Molto presto metteranno sul mercato vetture piccole, tecnicamente superiori a quelle europee e a prezzi competitivi. Gli europei, francesi e tedeschi, dichiarano che in un paio di anni avranno sostanzialmente recuperato lo svantaggio e competeranno alla pari con i cinesi. Vedremo, ma rimane la sgradevole sensazione di un clamoroso autogol della UE.

Massimo Ghenzer

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