Siamo alla metà dell’anno e abbiamo consolidato i dati di vendita dei primi cinque mesi delle automobili in Europa, compreso i Paesi EFTA e UK. Come sappiamo si vendono poche automobili in questi anni post Covid. Circa tre milioni in meno all’anno rispetto al 2019. In cinque anni si sono persi quindici milioni di vetture sicure e a basse emissioni. Risultato preoccupante che non trova nella UE e negli stessi costruttori una risposta e una strategia di recupero. È vero che i regolamenti emessi dalla UE hanno costretto a progettare vetture sempre più pesanti e più care, ma il problema dell’impoverimento dell’offerta di automobili accessibili al cliente medio è un tema centrale che deve essere affrontato e risolto al più presto. Guardando i dati di immatricolazione, si vede che stanno aumentando le vendite dell’elettrico e dell’ibrido plug-in e diminuiscono le vetture a combustione interna, benzina e Diesel.

In termini assoluti, le elettriche in cinque mesi sono 951.653 contro un totale di 5.572.458 di vendite totali. L’ibrido, compreso il plug-in, è quello più richiesto dai clienti europei e rappresenta il 43,8% delle vendite totali. Anche i costruttori cinesi, che pensavano di invadere l’Europa con le vetture elettriche, hanno capito come gira il fumo e si sono affrettati a vendere le endotermiche e le ibride. Il centro del problema rimane sempre lo stesso: imporre al cliente europeo l’acquisto di vetture elettriche a ogni costo cozza con la realtà della domanda, che non è insensibile al tema dell’inquinamento ma deve fare i conti con i problemi arcinoti che l’elettrico porta con sé. Prezzi, tempi di ricarica, punti di ricarica, autonomia e così via. Sono temi che se non risolti impediranno una crescita definitiva della vendita delle vetture elettriche. Nel frattempo, due importanti cambiamenti manageriali avvengono in Stellantis e Renault. Insieme questi costruttori rappresentano un quarto delle vendite in Europa. De Meo, che lascerà la guida di Renault, ha posto insieme a Elkan il tema delle eccessive regole che la UE ha emanato anche per le vetture piccole. Siamo in ritardo perché la Commissione Europea tira dritto per la sua strada senza ascoltare chi se ne intende di gestione di aziende industriali.

Massimo Ghenzer

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