Di auto nuove se ne vendono poche, circa mezzo milione in meno, rispetto al 2019, ultimo anno prima del Covid. Di vetture usate se ne vendono di più rispetto al 2019. Il cambiamento caotico ed economicamente insostenibile dell’offerta in questi anni ha creato incertezze e confusione nel consumatore. Non è chiaro quale prodotto acquistare. I media spingono l’elettrico, ma poi si legge che neanche i costruttori sono così convinti della svolta elettrica e continuano a vendere in grandissima maggioranza vetture con motori a combustione interna. Prima del Covid ci voleva lo stipendio di un anno per comperare un’auto, ora ci vuole un anno e tre mesi di stipendio per acquistare una vettura economica. I salari sono aumentati ma di poco, le automobili sono aumentate come non mai dopo il Covid, con l’aggravante che i costruttori hanno abbandonato le vetture piccole. Dalle ricerche è chiaro che le abitudini degli italiani per le esigenze di mobilità rimangono sempre le stesse, scelgono l’auto privata al trasporto pubblico. Preferiscono stare in fila la mattina, nel tragitto casa lavoro, nella propria auto, che accalcati in un mezzo pubblico.
Era così prima del Covid e nulla è cambiato dopo. Ne consegue che il parco auto tra i più vecchi in Europa si rinnova con l’acquisto di vetture usate. Questa è una necessità, non è certo una buona notizia per il livello di emissioni di CO2. Si compera l’usato perché il nuovo è economicamente inaccessibile. L’usato che si compera è per la metà diesel, poi il benzina al 38% e comincia a vendersi anche l’ibrido all’8%. L’usato che si vende di più, 50% circa, è quello di oltre 10 anni. Il consumatore cambia la sua vettura vecchia con una un po’ meno vecchia. L’usato fresco con meno di quattro anni è un po’ superiore al 20% del totale. La qualità costruttiva delle auto moderne fa sì che una vettura usata con pochi anni di vita sulle spalle, abbia di fronte a sé ancora molti anni di utilizzo soddisfacente. Quello che non quadra e che bisogna risolvere è la vendita così elevata di usato molto vecchio. I costruttori si debbono impegnare e ritrovare la giusta equazione economica/commerciale per mettere nel mercato vetture piccole sicure, performanti e a basse emissioni. La UE deve dare una mano, riducendo le regole costruttive per queste vetture economiche.
Massimo Ghenzer
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