Il mercato europeo dell’auto è aumentato un po’ in agosto ma i dati cumulati dell’anno mostrano un ristagno. L’elettrico cresce ma ben al di sotto dei programmi, mentre le penalità per chi non rispetta il livello di emissione media di CO2 delle nuove immatricolazioni rimane in vigore. Si vende più ibrido e in grande aumento sono le vendite dell’ibrido plug-in molto utile per abbassare i livelli medi di CO2. In questo quadro che si ripete mese dopo mese, la Commissione Europea dovrebbe prendere atto e avviare rapidamente un piano di revisione e annullare il tutto elettrico del 2035 e abbracciare la neutralità tecnologica indicata dagli esperti come la strada più percorribile per la transizione ecologica. Il 12 settembre c’è stato un incontro della Commissione con il mondo europeo dell’auto con risultati deludenti. L’ennesimo studio e valutazione del quadro produttivo e di mercato è avviato. Tutte perdite di tempo che aggravano il quadro generale che è in grande sofferenza. Recente è la dichiarazione della Porsche che rimanda la produzione di vetture elettriche a tempi migliori. Inoltre, ha annullato gli investimenti per la produzione in proprio di batterie per l’elettrico. Queste decisioni debbono smuovere i politici e chiedersi perché. Un’azienda prestigiosa e di grande valore globale come la Porsche, che è parte del mondo Volkswagen, non prende una decisione così drastica a cuor leggero, annunciando peraltro un effetto economico negativo, è evidente che non essendoci sufficiente mercato per l’elettrico, produrlo avrebbe di più aggravato il conto economico. Le decisioni degli investimenti, le aziende le prendono valutando vari fattori e ovviamente l’evoluzione del mercato e la sua capacità di assorbimento della produzione. Se la Porsche decide di rimandare la produzione dell’elettrico e annullare l’investimento nelle batterie è chiaro che non prevede un aumento significativo della domanda di elettrico. E Porsche vende in tutto il mondo, non soltanto in Europa. Di fronte a fatti così importanti che si aggiungono a tante altre evidenze riscontrabili, traccheggiare come fa il decisore politico in Europa non è più accettabile. I politici dovrebbero essere gli interpreti della volontà popolare, che in questi anni si è espressa chiaramente con le decisioni di acquisto vetture.

Massimo Ghenzer

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